
Il ruolo fondamentale delle emozioni sulle nostre scelte quotidiane
Da sempre, fare la nutrizionista mi pone in stretto contatto con le emozioni delle mie pazienti. Non pensavo, ai tempi dell’Università che svolgere questa professione potesse darmi questa opportunità così bella quanto impegnativa di viaggiare nel flusso emotivo che scaturisce al momento delle visite in studio. Dopo qualche anno ne ho la certezza: non esiste paziente che non si lasci trasportare dal proprio stato emotivo durante il proprio percorso nutrizionale.
Le emozioni svolgono un ruolo significativo nelle nostre scelte alimentari, plasmando il modo in cui ci rapportiamo al cibo. Questo legame profondo tra emozioni e alimentazione è un intricato intreccio di influenze psicologiche e biologiche che meritano una riflessione attenta ed io sono qui per contribuire ad aiutare chi legge, attraverso la mia esperienza professionale e non.
Ma quali sono le emozioni che maggiormente si presentano durante un percorso nutrizionale e lo ostacolano?
Attraverso le frasi che, spesso, mi capita di ascoltare in studio vorrei elencare, ancor prima di parlare delle emozioni vere e proprie, quali sono i pensieri che riempiono la mente prima e che, poi, di conseguenza ricadono sul corpo delle pazienti.
- ” è stato un periodo difficile e mi è capitato di perdermi più volte”
- ” ultimamente ci sono stati tanti eventi che mi hanno portato a cenare fuori casa”
- ” lo stress del lavoro mi ha spinto a cercare del cibo non presente nel piano nutrizionale”
- ” la casa, i bambini, gli orari della mia famiglia non mi hanno permesso di concentrarmi sulla mia persona”
Rileggendo le frasi sopra, chiaramente le emozioni sono diverse e difficilmente classificabili ma si evince la presenza di senso di colpa, vergogna, la delusione , la paura, l’ansia…
Non è mai soltanto una sola emozione ad ostacolare un percorso nutrizionale. Può succedere di sentirsi sopraffatti per tanti motivi e di voler in qualche modo provare ad alleggerire quello stato psicofisico di stanchezza e senso di affaticamento.
Sai quale soluzione veloce e immediata si pensa possa risolvere questo stato?
La scelta esattamente opposta a quella fatta ad inizio percorso e quindi la scelta del cibo conosciuto come “junk food” che , immediatamente, e in maniera del tutto illusoria, ci fa provare un senso di immediato benessere. Questo è dovuto all’alto contenuto di zuccheri che sono contenuti in certi alimenti che non ritroviamo in una sana alimentazione. Si, li conosci molto bene e sai di quali alimenti sto parlando.
Ti elenco alcuni stati emotivi che riscontro nelle mie pazienti e te ne parlo…
- Lo STRESS: può scatenare una risposta istintiva alla ricerca di comfort attraverso il cibo. Molti di noi si rivolgono a cibi ricchi di zuccheri quando si sentono stressati, poiché questi alimenti possono stimolare la produzione di serotonina, un neurotrasmettitore legato al benessere, che ci dona tranquillità e serenità. Vedremo le strategie per gestire lo stress senza ricorrere al compenso attraverso il cibo e come fare scelte alimentari più consapevoli durante periodi stressanti.
- La FELICITA’: può essere associata a cibi specifici che consideriamo “confortanti”. Certi cibi possano essere collegati a esperienze positive ed il desiderio di replicare quei momenti può influenzare le nostre scelte alimentari quotidiane. Vedremo anche come possiamo mantenere una relazione equilibrata con questi cibi, senza necessariamente esagerare.
- La TRISTEZZA : può portare molte persone a cercare conforto nel cibo come forma di compensazione emotiva. Ci sono delle ragioni dietro questa tendenza e vedremo alternative sane per affrontare la tristezza senza ricorrere a cibi poco salutari.
Nessuna persona può nascondersi dietro ad un sorriso finto quando dentro avverte altro e se lo può fare e ci riesce, questo non accade mai quando si è in compagnia di se stessi ed è in quel momento preciso che ogni emozione finta cede il posto alla verità. Questo appartiene ad ogni essere umano e non c’è un modo per evitare che le emozioni arrivino e si facciano sentire.

Cosa dobbiamo fare, allora, quando siamo in difficoltà e viviamo diverse emozioni contrastanti?
Non aspettarti che ti dica di non fermarti e continuare ugualmente il tuo percorso nutrizionale. Ciò che dico, spesso, alle mie pazienti è proprio di soffermarsi, anche solo per qualche minuto, per ascoltare l’emozione di quel momento e per capire cosa , effettivamente, fare.
Il fatto che le giornate precedenti siano andate male, non vuol dire che anche le successive debbano andare peggio. Siamo esseri umani e non robot che riescono a non vivere intensamente le loro emozioni, che siano “belle” o “brutte” non conta. Siamo qui per vivere proprio di emozioni, come la gioia di ritrovarsi in jeans di vecchia data che erano stati nascosti nell’angolino dell’armadio, in alto a destra. Quanto costa però raggiungere quella gioia?
La verità è che, con il metodo che ho deciso di adottare in base alle mie esperienze professionali ed in base ai risultati ottenuti, il piano nutrizionale non esclude alimenti in particolare per un determinato tempo. Ciò vuol dire che se oggi mi sento particolarmente triste e desidero con tutta me stessa un dolce, proverò una delle ricette dolci presenti nel gruppo Facebook oppure se sono stressata a causa del lavoro e ho voglia di non preparare la cena, chiamerò una pizzeria e mi arriverà la pizza a casa ma non perderò la consapevolezza di dover ricominciare il giorno seguente, spendendo qualche minuto a casa per preparare il pranzo da portare in ufficio.
Se dovessero capitarmi tanti lieti eventi come compleanni, comunioni, matrimoni ecc… parteciperò agli eventi anche mangiando ciò che non mi capita spesso di mangiare e non mi sentirò in colpa perché grazie al lavoro in studio è possibile capire come proseguire e non ci sarà modo di mortificare nessuno o giudicare solo perchè si arriva in studio con 500 g in più rispetto alla volta precedente.
Ora ti starai chiedendo: “questo mi allontanerà dal mio obiettivo?”
Il mio metodo che è educativo ed essenziale si basa proprio sull’educazione alimentare e sulla consapevolezza che ci sia tanto da imparare a partire dalla base, cioè dalla conoscenza degli alimenti e del modo in cui associarli, per finire poi a saperne molto di più rispetto al tempo precedente al percorso. Ciò vuol dire che gli strumenti che utilizzo in studio, al di là della bilancia e del metro, ovviamente, sono strumenti necessari ed utili proprio a non farti allontanare dal tuo scopo e utili a farti raggiungere un risultato duraturo nel tempo. Se io scegliessi di lavorare con diete restrittive e rigide, probabilmente, ti regalerei la gioia di un istante ma un problema a vita: il tuo rapporto poco sano con il cibo, che perdurerà nel tempo.
Ti invito a cliccare qui https://www.ilariagiuliano.it/prima-visita/ per rileggere le basi del mio metodo.